Alcide Mannoni.
Acrilico su carta intelata 50 x 70 cm.
Meno dotato tecnicamente del fratello Alcibiade “metatarso di velluto”, ma molto più del cugino di secondo grado Aristide “piede di porco”, Alcide Mannoni si fece ricordare dai tifosi del Millepetrosa, oltreché per il meteorismo post-partita resistente ai farmaci, essenzialmente per la capacità di dare una nuova interpretazione al concetto di portiere: nel suo caso, infatti, si trattava di rimanere interdetto mentre gli avversari lo dribblavano senza difficoltà. Di indole schiva e per così dire metafisica, fu l’unico dei ventidue giocatori in campo nel famigerato derby Millepetrosa – Rupe Tarpea (già ribattezzato come “il pomeriggio dei lunghi cacciaviti”) a non essere espulso. Per motivi non del tutto chiariti questo apparente merito gli valse un profondo disgusto da parte della tifoseria, sia del Millepetrosa che della Rupe Tarpea, ma una discreta stima da parte del parroco del paese.